Home » Infografia » Come funziona il riempimento della valle lacrimale con acido ialuronico ?
Lo sguardo è una delle prime zone del viso a rivelare segni di stanchezza o di lassità cutanea. La valle delle lacrime, una depressione anatomica situata tra l’angolo interno dell’occhio e lo zigomo, diventa progressivamente più evidente con l’età. Il riempimento della valle delle lacrime con acido ialuronico rappresenta una risposta mirata ed efficace a questa esigenza frequente.
Ma come funziona esattamente questa tecnica ? Su quali meccanismi si basa la sua efficacia ? Qual è la logica medica alla base di questo trattamento ? Questa pagina offre spiegazioni chiare e dettagliate.
La valle delle lacrime corrisponde a un solco naturale che parte dall’angolo interno dell’occhio e scende leggermente in diagonale verso la guancia. In alcune persone è presente fin dalla giovane età, mentre in altre si forma progressivamente con il passare del tempo.
Lo scavo è dovuto a diversi fattori :
Il risultato è un’ombra permanente sotto l’occhio, che conferisce allo sguardo un aspetto triste o stanco, anche quando la persona è in piena forma. È proprio questa depressione che si cerca di correggere con l’acido ialuronico.
Il riempimento della valle delle lacrime si basa su un principio semplice : ripristinare il volume perso iniettando una piccola quantità di acido ialuronico nel solco, una sostanza naturalmente presente nell’organismo.
L’acido ialuronico utilizzato è un gel viscoelastico, appositamente formulato per questa zona delicata del viso. Il suo ruolo è quello di colmare delicatamente la depressione, levigare la transizione tra occhio e guancia e ridurre l’ombra causata dalla valle delle lacrime.
A differenza di altre aree del viso, l’obiettivo qui non è aumentare il volume, ma riequilibrare con delicatezza, ottenendo una correzione leggera, discreta e naturale.
L’iniezione viene eseguita in ambulatorio, dopo una consulenza medica. Il medico valuta attentamente l’anatomia del volto, la profondità della depressione, la qualità della pelle e la possibile presenza di occhiaie, asimmetrie o borse sotto gli occhi.
L’iniezione stessa dura tra i 15 e i 30 minuti. Può essere effettuata con un ago molto sottile o con una microcannula, a seconda della tecnica del medico e delle caratteristiche specifiche della zona da trattare. L’obiettivo è depositare il prodotto in profondità, a livello osseo o a contatto con i legamenti, con grande precisione, per evitare eccessi e ottenere un risultato naturale. Il volume iniettato resta sempre contenuto e distribuito a piccole dosi, nel rispetto dell’espressione naturale dello sguardo.
La procedura è generalmente poco dolorosa, non richiede anestesia particolare e non comporta tempi di recupero sociale. In alcuni casi possono comparire lievi gonfiori o piccoli ematomi, ma questi effetti collaterali sono transitori e scompaiono nel giro di pochi giorni.
La scelta del prodotto da iniettare gioca un ruolo cruciale. La valle delle lacrime è una zona particolarmente delicata: la pelle è sottile, molto vascolarizzata e sensibile sia alle variazioni di idratazione sia alla pressione. L’acido ialuronico utilizzato deve quindi rispettare criteri molto precisi. Deve essere poco reticolato per integrarsi delicatamente nei tessuti, poco idrofilo per evitare gonfiori o riflessi bluastri (effetto Tyndall) e sufficientemente malleabile per offrire un risultato uniforme, senza irregolarità. A ciò si aggiunge, naturalmente, l’esigenza di sicurezza, con prodotti tracciabili, certificati e conformi agli standard svizzeri.
Tra i riferimenti più comunemente utilizzati per questa zona figurano Teosyal Redensity II®, Juvéderm Volbella®, Restylane Lyft® e Restylane Volyme®. Questi gel sono stati specificamente formulati per il trattamento della regione infra-orbitale e offrono un buon equilibrio tra finezza, tolleranza e durata nel tempo.
L’acido ialuronico è oggi il prodotto di riferimento per il trattamento della valle delle lacrime, e per diverse ragioni evidenti. Naturalmente presente nell’organismo — in particolare nella pelle — svolge un ruolo chiave nell’idratazione e nella struttura dei tessuti. Utilizzato in iniezione, permette di ripristinare sottilmente i volumi persi senza appesantire né bloccare le espressioni del volto.
Nella valle delle lacrime, l’obiettivo non è “riempire”, ma ricreare una transizione morbida e naturale tra la palpebra inferiore e la guancia. L’acido ialuronico si presta perfettamente a questo scopo grazie alla sua flessibilità, alla capacità di modulazione e alla possibilità di utilizzarlo in quantità molto precise.
Un altro vantaggio importante è la sua reversibilità. In caso di risultato insoddisfacente, una semplice iniezione di ialuronidasi permette di scioglierlo, garantendo così un alto livello di sicurezza sia per il paziente sia per il medico. Queste qualità spiegano perché, se utilizzato con precisione e discernimento, questo prodotto è diventato uno strumento imprescindibile nella gestione estetica di questa regione del viso.
L’iniezione di acido ialuronico nella valle delle lacrime offre risultati eccellenti quando l’indicazione è correttamente stabilita. Permette di attenuare una depressione visibile, spesso responsabile di uno sguardo triste o stanco, anche in pazienti non realmente affaticati. Ripristinando un leggero supporto sotto la palpebra inferiore, lo sguardo acquista morbidezza e luminosità. L’obiettivo non è trasformare il volto, ma ristabilire un certo equilibrio correggendo questo piccolo cedimento tra l’occhio e lo zigomo.È inoltre importante sapere cosa questo trattamento non fa. Non tratta le borse adipose, che richiedono spesso un approccio chirurgico. Non corregge neppure le occhiaie pigmentarie o vascolari, né il rilassamento cutaneo. In questi casi è spesso necessario un protocollo combinato, che può includere cure della pelle, laser o altre tecniche.
Il termine “riempimento” è spesso utilizzato, ma può essere fuorviante. Nel caso della valle delle lacrime, l’obiettivo non è gonfiare o riempire una zona come si farebbe per uno zigomo o un solco nasogenieno. Ciò che si cerca di correggere principalmente è un’ombra. Questa area del viso è caratterizzata da una rottura della luce: la depressione crea una linea scura che conferisce immediatamente un aspetto stanco, anche se il volume perso è talvolta minimo. L’effetto visivo è molto più significativo della reale profondità della depressione. Il ruolo dell’acido ialuronico è quindi quello di ammorbidire questa transizione, di “rompere l’ombra” senza modificare i volumi apparenti. L’obiettivo non è trasformare i lineamenti, ma sfumare una zona di discontinuità. È questo lavoro sulla luce, più che sulla materia, che restituisce allo sguardo luminosità e freschezza. Questo spiega anche perché questa zona richiede tanta abilità tecnica ed esperienza: non bisogna né correggere eccessivamente né iniettare nel piano sbagliato, per evitare un risultato innaturale.
Si potrebbe pensare che un buon prodotto sia sufficiente a garantire un risultato efficace. Tuttavia, nel trattamento della valle delle lacrime, il successo dipende principalmente dalla padronanza della tecnica d’iniezione. Si tratta di un’area anatomica complessa: poco profonda, stretta e attraversata da numerosi vasi sanguigni e nervi. Un’iniezione troppo superficiale o eseguita in modo errato può provocare gonfiore antiestetico, irregolarità o persino un effetto bluastra persistente. Il medico deve quindi adattare la tecnica a ogni paziente: scelta dell’ago o della cannula, profondità del piano d’iniezione e quantità iniettata. Nella maggior parte dei casi, si privilegiano piccole dosi distribuite con cura, permettendo al prodotto di integrarsi naturalmente nei tessuti. Questo approccio graduale e personalizzato è spesso la chiave per uno sguardo più aperto e luminoso. L’esperienza del medico si riconosce nella capacità di dosare correttamente, osservare attentamente e rispettare la dinamica naturale del volto.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Romano Valeria
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