QUI PEUT BÉNÉFICIER DU TRAITEMENT DE LA VALLÉE DES LARMES ?

Riempimento della valle delle lacrime con acido ialuronico

Il trattamento della valle delle lacrime con acido ialuronico è indicato per pazienti che presentano una depressione visibile tra la palpebra inferiore e lo zigomo. Questa zona, chiamata “valle delle lacrime”, conferisce spesso allo sguardo un aspetto stanco, anche in soggetti giovani o in buona salute. Quando l’indicazione è corretta, il riempimento di questa depressione permette di ristabilire una transizione naturale tra l’occhio e la guancia, senza effetto bloccato o trasformazioni eccessive.
Contrariamente ad alcune idee ricevute, non si tratta esclusivamente di un inestetismo legato all’età. Sebbene l’invecchiamento cutaneo possa accentuare lo scavo di questa zona, la valle delle lacrime può essere presente anche in maniera costituzionale, talvolta già a partire dai venti o trent’anni. La struttura ossea, la posizione degli zigomi, la qualità della pelle e la genetica giocano un ruolo determinante nella comparsa di questa ombra sotto l’occhio.
Il trattamento è quindi indicato per chiunque, uomo o donna, sia disturbato da un cedimento o da una depressione in questa regione, associata a un disagio estetico reale. L’obiettivo non è necessariamente “apparire più giovani”, ma piuttosto ottenere uno sguardo più aperto e luminoso correggendo una discontinuità di volume che altera l’espressione del volto.

Contenuti

Indicazioni per il trattamento della valle delle lacrime

È essenziale ricordare che la comparsa della valle delle lacrime non è esclusivamente legata all’età. Sebbene la lassità cutanea, la perdita di grasso sottocutaneo e il riassorbimento osseo siano fattori che peggiorano nel tempo, alcuni pazienti giovani presentano una valle delle lacrime marcata per motivi puramente anatomici. In questi casi, il riempimento con acido ialuronico può essere proposto precocemente, con un approccio volto a una correzione sottile e naturale.
Nelle donne, questo scavo è spesso accentuato dopo periodi prolungati di stanchezza, stress o a seguito di variazioni ormonali. Negli uomini, può comparire prima, in particolare in presenza di zigomi poco pronunciati o perdita di volume nella zona centrale del viso. Il trattamento è del tutto adatto a entrambi i profili, a condizione di rispettare le specificità anatomiche di ciascun paziente e di adattare l’iniezione con precisione.
I pazienti che si rivolgono per questa indicazione condividono spesso la stessa lamentela: uno sguardo che appare stanco o triste, indipendentemente dal loro reale stato di forma. Questo scarto tra percezione interna e immagine riflessa dal volto è al centro della motivazione a trattare la valle delle lacrime. È anche ciò che rende la correzione particolarmente gratificante, poiché il cambiamento, pur essendo discreto, può trasformare profondamente l’espressione dello sguardo.

Buona indicazione per il trattamento della valle delle lacrime

Prima di qualsiasi iniezione, è indispensabile una valutazione medica accurata. Il medico deve esaminare diversi parametri: la profondità della depressione, la qualità della pelle e la possibile presenza di occhiaie, borse sotto gli occhi o asimmetrie. Tutti questi elementi orientano la decisione terapeutica, poiché l’iniezione di acido ialuronico non è indicata in modo sistematico.
In presenza di borse malari, il riempimento può essere controindicato; in ogni caso, la procedura deve essere eseguita da un medico esperto.
In alcuni casi, altre opzioni come laser, peeling o medicina rigenerativa possono essere proposte come trattamenti complementari o alternativi.
Il ruolo del medico è quindi identificare i pazienti per i quali il trattamento è realmente benefico e indirizzarli verso la soluzione più appropriata. Questa valutazione rigorosa garantisce un risultato coerente con le aspettative, naturale e duraturo nel tempo.

Un trattamento adatto a pazienti esigenti

Il riempimento della valle delle lacrime attrae molti pazienti alla ricerca di un trattamento discreto, non chirurgico, senza tempi di recupero sociale e con risultati visibili ma naturali. È un’opzione particolarmente interessante per chi non desidera modificare il volto, ma semplicemente “ravvivare” lo sguardo.
Le aspettative dei pazienti sono spesso molto precise: nessuna trasformazione visibile, nessun gonfiore. L’iniezione di un acido ialuronico compatto, poco idrofilo, posizionato nel corretto piano anatomico, permette una correzione sottile e un’integrazione perfetta. Lo sguardo appare più riposato e morbido, senza che si possa identificare esattamente la causa di questo cambiamento.
Questa discrezione ne fa una soluzione privilegiata per dirigenti, professionisti esposti, artisti o chiunque desideri preservare l’autenticità del proprio volto. L’effetto è progressivo, si stabilizza dopo pochi giorni e può durare tra i 9 e i 15 mesi a seconda del prodotto utilizzato, del metabolismo del paziente e della qualità della pelle.

Un trattamento su misura

Come per qualsiasi trattamento, il riempimento della valle delle lacrime si basa su un approccio personalizzato. Non si tratta di applicare un protocollo standard, ma di adattare l’iniezione alla morfologia del volto, allo spessore della pelle e alle aspettative specifiche del paziente. Alcuni volti richiedono una correzione molto lieve, quasi impercettibile, mentre altri necessitano di un approccio più complesso e ponderato.
La qualità del risultato dipende in gran parte dalla precisione della valutazione e dall’abilità del medico. Iniettare troppo prodotto o nel piano sbagliato può appesantire lo sguardo o creare un rilievo antiestetico. Al contrario, l’iniezione della quantità adeguata al livello corretto permette di ottenere un effetto molto naturale, difficile da percepire ma immediatamente evidente nell’espressione del volto.
È questo livello di precisione, attenzione al dettaglio e padronanza tecnica che fa la differenza in un’area così delicata. Lo sguardo è al centro dell’emozione, dell’attenzione e della relazione con gli altri. È per questo che ogni intervento in questa regione deve rispondere a un doppio imperativo: efficacia estetica e rispetto assoluto della singolarità del paziente.

Quando il trattamento della valle delle lacrime non è indicato ?

Nonostante il trattamento della valle delle lacrime sia poco invasivo e generalmente ben tollerato, non è adatto a tutti i profili. Esistono situazioni in cui l’iniezione di acido ialuronico può risultare inefficace, esteticamente insoddisfacente o addirittura controindicata. Ciò vale in particolare quando sono presenti borse adipose marcate sotto gli occhi: il riempimento di una depressione adiacente potrebbe accentuarle. Allo stesso modo, non considerare edema o ritenzione idrica cronica in quest’area può portare a gonfiore persistente dopo l’iniezione.

Alcuni pazienti presentano anche una pigmentazione molto marcata sotto gli occhi, di origine vascolare o genetica. In questi casi, l’iniezione non corregge la colorazione, il che può causare delusione se non viene spiegato adeguatamente al paziente. Altri elementi, come pelle troppo sottile, anamnesi medica, variazioni di peso o malattie infiammatorie, richiedono particolare cautela. Una consulenza preventiva con esame clinico è quindi indispensabile per stabilire un’indicazione appropriata. È questa rigorosità nella selezione dei pazienti a garantire risultati naturali, coerenti e duraturi.

Il riempimento della valle delle lacrime dopo i 60 anni 

Dopo una certa età, molti pazienti si chiedono quanto sia pertinente un trattamento così localizzato come quello della valle delle lacrime. Tuttavia, non esiste un limite di età rigido. Ciò che conta è lo stato della pelle, la struttura del volto e la dinamica generale dello sguardo. Dopo i 60 anni, la valle delle lacrime può essere più marcata a causa della perdita di grasso, del rilassamento dei tessuti e del riassorbimento osseo. Questi cambiamenti possono rendere la correzione più complessa, ma non meno pertinente.
In questi pazienti, il trattamento deve essere considerato all’interno di un approccio globale al terzo medio del volto. Non si tratta più semplicemente di riempire una depressione isolata, ma di ripristinare i volumi tenendo conto di tutte le perdite strutturali. L’iniezione può quindi far parte di un protocollo più completo, combinando, ad esempio, filler dermici, lavoro sulla qualità della pelle e, eventualmente, un rinforzo dei contorni ossei. L’obiettivo resta lo stesso: rivitalizzare lo sguardo e ammorbidire i tratti, senza sovraccaricare. Un approccio misurato permette di ottenere un risultato naturale ed elegante, rispettando l’equilibrio del volto.

Riempimento della valle delle lacrime negli uomini

A lungo associate a un approccio femminile, le procedure mediche estetiche attraggono oggi un numero crescente di uomini. Il trattamento della valle delle lacrime si inserisce perfettamente in questa tendenza. Risponde a una richiesta specifica: attenuare i segni di stanchezza e ridare freschezza allo sguardo, senza alterare l’identità del volto. Negli uomini, la depressione sotto gli occhi può comparire precocemente, talvolta già a 30 o 35 anni, anche in assenza di lassità nel resto del volto. Questa zona gioca un ruolo importante nell’espressione facciale: può indurire i tratti, invecchiare prematuramente o dare un aspetto severo, poco coerente con l’energia reale del paziente.
Il principale vantaggio di questo trattamento per la pazientela maschile risiede nella discrezione. L’iniezione non lascia tracce visibili, non modifica i contorni e permette di mantenere un’espressione naturale. Il risultato non è spettacolare, ma sottile: uno sguardo più chiaro e riposato, senza che l’ambiente circostante possa individuare con precisione cosa sia cambiato. Questo tipo di intervento mirato e controllato convince gli uomini esigenti, attenti a preservare la propria immagine, prendendosi cura di sé con misura.

Non trattare: una decisione talvolta pertinente

A volte il solco può essere visibile, e il paziente può manifestare disagio, ma l’iniezione non rappresenta in quel momento la soluzione migliore. Ciò può dipendere da un’indicazione ai limiti, da uno squilibrio temporaneo (stanchezza passeggera, infiammazione, instabilità ormonale), o semplicemente da aspettative estetiche poco chiare o irrealistiche. In questi casi, decidere di non intervenire non è un rinvio, ma una dimostrazione di correttezza. Il medico non deve mai seguire una logica sistematica o commerciale. L’atto tecnico si basa su un’analisi clinica accurata, sulla comprensione delle aspettative e sulla capacità di attendere quando necessario.
Proporre un monitoraggio nel tempo, una routine cosmetica mirata o un trattamento superficiale come la mesoterapia o un peeling. Questo approccio conservativo può talvolta evitare un intervento prematuro o accompagnare il paziente verso una decisione più ponderata. È anche un modo per costruire un rapporto di fiducia, fondato sul rispetto dei tempi di ciascuno e sulla ricerca di un risultato realmente adeguato.

Valle delle lacrime e sguardo stanco: i segni 

Per i pazienti che si interrogano sull’origine del loro sguardo stanco, alcuni segnali possono indirizzare verso il coinvolgimento della valle delle lacrime. Il primo è di natura visiva: si forma una depressione tra la palpebra inferiore e lo zigomo, percepibile anche a riposo. Questo rilievo spesso si accentua sotto determinate luci, in particolare la luce naturale laterale, creando un’ombra che conferisce un’espressione triste o invecchiata, talvolta in contrasto con la vitalità reale del paziente.
Un altro indicatore frequente è la progressiva perdita della continuità naturale tra la palpebra inferiore e la guancia. Ciò che una volta formava una linea morbida e fluida diventa più marcato, come una rottura dello sguardo. Il volto può allora apparire più scavato o severo, anche senza altri segni evidenti di invecchiamento. Questa evoluzione, spesso sottile, passa inosservata fino a quando l’ambiente circostante non formula commenti del tipo: “Sembri stanco” o “Dormi male?”, rivelando uno scarto tra percezione personale e immagine esterna.
Questi segni da soli non costituiscono un’indicazione sistematica al trattamento, ma possono giustificare una consulenza. Il ruolo del medico è quindi valutare oggettivamente la situazione, analizzare la richiesta del paziente e, se appropriato, proporre una risposta adeguata—immediata o differita—a seconda del contesto clinico e delle aspettative del paziente.

Foto del medico Valeria Romano a Ginevra

Articolo scritto dalla Dott.ssa Romano Valeria

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