A PARTIRE DA QUALE ETÀ SI PUO' PENSARE ALL'ACIDO IALURONICO PER RIDEFINIRE LA MANDIBOLA ?

Jawline contouring : acido ialuronico

L’interesse per il jawline contouring, tecnica che ridisegna la linea mandibolare mediante iniezioni di acido ialuronico, non smette di crescere. Sostenuto da un’estetica sempre più codificata — in particolare sui social media — questo gesto medico attrae una popolazione variegata: uomini e donne, giovani adulti o pazienti più anziani, tutti desiderosi di ottenere un viso più strutturato e definito senza ricorrere alla chirurgia. Ma a quale momento della vita questo intervento può essere considerato in modo ragionevole, efficace e fondato medicalmente? Esiste un’età minima? E le motivazioni sono le stesse tra le diverse generazioni ?

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Età per il jawline contouring

Dal punto di vista strettamente legale ed etico, le iniezioni di acido ialuronico non vengono praticate prima dei 18 anni, salvo eccezioni mediche (ricostruzione post-traumatica, patologia congenita). Al di fuori di questi rari casi, qualsiasi trattamento estetico deve essere riservato a un paziente maggiorenne e pienamente consenziente.
Tuttavia, l’età cronologica da sola non basta a determinare la pertinenza di un trattamento. Ciò che conta in medicina è l’indicazione. E l’indicazione si basa sull’analisi morfologica del viso, sul grado di maturità ossea, sulla qualità cutanea e, soprattutto, sulla natura della richiesta. Così, un paziente di 22 anni con un mento poco proiettato o una linea mandibolare poco definita può, in alcuni casi, beneficiare di un jawline contouring moderato per armonizzare il viso. Al contrario, un paziente della stessa età motivato da una tendenza o da un’immagine idealizzata, senza alcuna anomalia reale, non dovrebbe ricevere iniezioni.
Il ruolo del medico è quindi valutare con rigore la fondatezza della richiesta e distinguere ciò che deriva da uno squilibrio facciale oggettivamente rilevabile da ciò che dipende da un’influenza sociale temporanea o da un’aspettativa irrealistica. Il jawline contouring è un gesto serio, tecnico, che non va considerato banale, anche se non si tratta di un intervento chirurgico.

Giovani adulti e jawline contouring

Tra i giovani adulti — in particolare tra i 20 e i 30 anni — le richieste di iniezioni alla mandibola sono spesso motivate dal desiderio di una maggiore definizione del viso. L’obiettivo non è restaurare una perdita di struttura, come nei pazienti più anziani, ma accentuare una linea già esistente o compensare una struttura ossea poco sviluppata. Nella maggior parte dei casi, si tratta di una scelta puramente estetica, talvolta ispirata da personaggi pubblici dai tratti molto definiti.
Questa richiesta non è illegittima di per sé, ma deve essere gestita con prudenza. A questa età, il viso è ancora in fase di stabilizzazione fisiologica: il metabolismo è rapido, la pelle tonica e la percezione di sé in continua evoluzione. In questo contesto, è fondamentale rispettare la dinamica naturale del volto. Le iniezioni devono essere leggere, reversibili, progressive e realizzate con uno spirito di preservazione, non di trasformazione radicale.
Inoltre, l’indicazione può essere posta solo dopo un esame clinico accurato, comprensivo dell’analisi del mento, degli angoli mandibolari, del piano osseo sottostante e dell’occlusione dentale. Iniettare una mandibola in un paziente giovane senza considerare un eventuale disturbo mandibolare o una retrognazia sarebbe un errore. Anche in assenza di patologia, il medico ha la responsabilità di effettuare una diagnosi completa prima di qualsiasi gesto tecnico.

Jawline contouring dopo i 35 anni 

Nei pazienti oltre i 35 anni, la problematica evolve. Non si tratta più solo di definire una linea, ma spesso di compensare una perdita naturale di struttura legata al riassorbimento osseo, all’atrofia del grasso e al rilassamento cutaneo. Il jawline contouring assume allora una funzione correttiva, mirata a ristabilire la continuità dell’ovale del viso, valorizzare gli angoli persi e ricreare un sostegno nel terzo inferiore del volto.
In questa fascia d’età, l’indicazione è più frequente, talvolta associata ad altri interventi come il trattamento del mento, la criolipolisi del doppio mento o le iniezioni di induttori di collagene. La quantità di prodotto iniettato è maggiore e distribuita su più punti di ancoraggio osseo. In questo contesto, il paziente non cerca di trasformare il volto, ma di preservarlo in una versione coerente e tonica di sé.
Questa distinzione è fondamentale: una linea mandibolare iniettata a 40 anni non risponde alle stesse logiche di una linea mandibolare iniettata a 23 anni. I prodotti utilizzati — più o meno densi, con maggiore o minore proiezione — variano in base all’età, alla qualità dei tessuti e agli obiettivi terapeutici.

Età ottimale per il jawline contouring

Non esiste un “età ideale” universale per considerare il jawline contouring con acido ialuronico. Il momento giusto è quello in cui :

  • La richiesta è stabile e ponderata.
  • Il viso presenta una configurazione adatta al trattamento.
  • Il paziente comprende i limiti, la durata e gli effetti previsti del trattamento.

Per alcuni, questa indicazione può comparire già nei vent’anni, nell’ottica di un’armonizzazione. Per altri, si manifesta più frequentemente dopo i 35 o 40 anni, con un focus sul sostegno strutturale. In ogni caso, l’indicazione deve derivare da un dialogo approfondito con il medico, e non da un impulso o da una moda.
È questa visione clinica, unita a un ascolto attento, che permette di proporre un trattamento misurato, naturale e pienamente giustificato. Ridisegnare una mandibola non significa solo iniettare un prodotto: significa collocare un volume all’interno di un’architettura facciale vivente, in evoluzione e unica.

Esiste un’età oltre la quale le iniezioni per il jawline non sono consigliate?

Non esiste un’età massima formale oltre la quale le iniezioni di acido ialuronico per la linea mandibolare siano sconsigliate. Tuttavia, a partire da una certa età — generalmente oltre i 65 anni — le condizioni anatomiche cambiano significativamente, rendendo il jawline contouring meno pertinente.
Il primo fattore limitante è il riassorbimento osseo naturale legato all’età. Con il tempo, l’osso mandibolare si ritrae leggermente, determinando la perdita dell’angolo mandibolare, un arretramento del mento e un cedimento complessivo del terzo inferiore del volto. Eseguire iniezioni quando il supporto osseo è indebolito richiede grande precisione e, talvolta, volumi maggiori per compensare questo deficit — aumentando il rischio di un risultato poco naturale se il trattamento non è perfettamente controllato.
Il secondo fattore è la perdita di elasticità cutanea. Superata una certa età, la pelle non segue più adeguatamente le espansioni tissutali legate ai volumi iniettati. Il rischio è allora di aggiungere peso a tessuti già cadenti, peggiorando invece di correggere il problema. Per questi pazienti, spesso è preferibile ricorrere a trattamenti con induttori di collagene (come radiofrequenza, fotoringiovanimento laser o Sculptra).
Infine, va considerato anche il profilo psicologico del paziente senior. Alcuni esprimono un desiderio legittimo di rassodare il terzo inferiore del volto, senza cercare una trasformazione visibile. Altri, invece, possono avere aspettative irrealistiche, alimentate da immagini idealizzate non adatte alla loro età. In questi casi, il ruolo del medico è riformulare il progetto estetico in maniera appropriata, per evitare delusioni o interventi inadeguati.
Il jawline contouring dopo i 65 anni può essere realizzato, ma deve inserirsi in un approccio globale, prudente e spesso combinato. Iniettare la linea mandibolare senza trattare il rilassamento del collo, la ptosi giugale o la perdita di volume medio-facciale può alterare l’armonia del volto. Il gesto giusto, al momento giusto, con l’obiettivo giusto: è questa la triade che garantisce un risultato estetico pertinente a qualsiasi età.

Jawline contouring nei pazienti sotto i 30 anni : letteratura medica

La letteratura scientifica sul jawline contouring nei giovani adulti è ancora limitata, ma diverse pubblicazioni recenti offrono spunti interessanti sulla fattibilità, le motivazioni e i risultati osservati.
Dal punto di vista anatomico, è generalmente accettato che lo sviluppo completo della mandibola sia raggiunto intorno ai 20-22 anni. Da questo momento, la struttura ossea è sufficientemente stabilizzata per consentire iniezioni senza interferire con la crescita. Tuttavia, in alcuni pazienti — in particolare negli uomini — può esistere una maturazione facciale più tardiva, sottolineando l’importanza di una valutazione clinica personalizzata che vada oltre l’età cronologica.
Per quanto riguarda le indicazioni, diversi studi mostrano che le richieste di iniezione della linea mandibolare nei giovani adulti riguardano più spesso obiettivi estetici, piuttosto che la correzione di deficit o rilassamento. L’obiettivo è rafforzare la struttura del terzo inferiore del volto, soprattutto di profilo, per creare un contrasto più netto tra mandibola, collo e guancia.
Le pubblicazioni sottolineano inoltre la necessità di un rigoroso controllo medico. Un articolo apparso su Aesthetic Plastic Surgery (2022) evidenzia che iniezioni precoci, se mal indicate o mal eseguite, possono alterare l’equilibrio facciale a lungo termine. Un prodotto mal posizionato può migrare, creare un volume inappropriato o modificare la dinamica del sorriso. L’uso dell’acido ialuronico a scopo strutturale deve quindi essere ragionato, reversibile e impiegato con parsimonia.
La letteratura mette anche in guardia contro la standardizzazione estetica, che lascia credere che tutti i volti trarrebbero beneficio da una mandibola più marcata. La mandibola svolge un ruolo essenziale nell’armonia del viso: volerla accentuare senza considerare fronte, naso, mento o occlusione dentale significa squilibrare un’architettura naturale.
In sintesi, il jawline contouring nei pazienti sotto i 30 anni è possibile, ma deve basarsi su un’indicazione medica pertinente, e non su un ideale estetico artificiale spesso dettato da filtri digitali o modelli irrealistici.

Foto del medico Valeria Romano a Ginevra

Articolo scritto dalla Dott.ssa Romano Valeria

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