COME ELIMINARE I SOLCHI NASOGENIENI SENZA INIEZIONE ?

Acido ialuronico solco nasogenieno Ginevra

I solchi nasolabiali sono rughe oblique che si estendono dalle ali del naso agli angoli della bocca. Fin da subito associati all’invecchiamento del viso, segnano l’espressione e, quando profondi, possono conferire un aspetto stanco, preoccupato o persino severo. Sebbene le iniezioni di acido ialuronico siano oggi considerate la soluzione di riferimento per attenuare queste rughe, molti pazienti esprimono il desiderio di correggere o migliorare l’aspetto senza ricorrere a iniezioni. Per scelta personale, per paura degli aghi o per ricerca di metodi più delicati, la domanda è ricorrente: è davvero possibile attenuare i solchi nasolabiali senza iniezione ?
Se l’iniezione offre una correzione volumetrica immediata, altre strategie possono intervenire, con efficacia variabile, sulle componenti cutanee, muscolari, tissutali o persino posturali che contribuiscono alla formazione del solco.

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Origine dei solchi nasolabiali per trattarli meglio

L’origine del solco nasolabiale è multipla. Si forma sotto l’effetto combinato della discesa dei compartimenti adiposi malare e sottomalare, della diminuzione dell’elasticità del derma e della sua idratazione profonda, del rilassamento del supporto osseo e muscolare, nonché della ripetizione dei movimenti del viso come il sorriso o alcune espressioni facciali. In alcuni casi, deriva anche da una piega meccanica legata a una postura cronica del viso a riposo.
Se un trattamento diverso dall’iniezione non può da solo ripristinare i volumi persi, può tuttavia agire su diversi parametri: migliora la tonicità cutanea, ottimizza la qualità della pelle, regola la mobilità muscolare e, talvolta, modifica anche la percezione visiva della piega.

Trattamenti del solco nasolabiale senza iniezione

Alcuni trattamenti proposti negli studi medici permettono di migliorare il solco nasolabiale senza iniezione. Si tratta di tecniche che stimolano i tessuti, migliorano la qualità della pelle o inducono una rigenerazione graduale.

  • Radiofrequenza frazionata : la radiofrequenza agisce tramite riscaldamento controllato del derma, stimolando la produzione di collagene ed elastina. Eseguita a livello dei solchi, determina un rassodamento cutaneo, un miglioramento della qualità della pelle e un’attenuazione delle rughe superficiali. I risultati sono progressivi e sono necessarie più sedute. 
  • Ultrasuoni focalizzati ad alta intensità (HIFU) : gli HIFU (High-Intensity Focused Ultrasound), come Ultherapy®, stimolano la produzione di collagene negli strati profondi della pelle, incluso il SMAS (Sistema Muscolo-Aponevrotico Superficiale). Questo trattamento genera un effetto lifting non chirurgico, che può migliorare indirettamente il rilassamento responsabile del solco. La sua efficacia dipende fortemente dalla qualità iniziale dei tessuti.
  • Laser frazionato non ablativo : alcuni laser (come il Fraxel®) rinnovano gli strati superficiali della pelle stimolando la rigenerazione cellulare. Migliorano la tonicità cutanea e la luminosità dell’incarnato, rendendo i solchi meno marcati. La loro azione è più cutanea che strutturale.

Ginnastica facciale : 

Gli esercizi facciali, o yoga del viso, sono talvolta presentati come un metodo naturale per attenuare i segni dell’invecchiamento. In teoria, mirano a tonificare i muscoli profondi, migliorare la circolazione sanguigna e favorire la compattezza dei tessuti.
Per quanto riguarda i solchi nasolabiali, alcuni esercizi mirano specificamente ai muscoli elevatori del labbro superiore e ai muscoli zigomatici. Se praticati regolarmente, possono rallentare l’approfondimento del solco, mantenendo una migliore dinamica muscolare. Tuttavia, le prove scientifiche della loro efficacia rimangono limitate e i risultati, quando presenti, sono lenti e discreti. Questi esercizi devono quindi essere considerati come un complemento preventivo, ma non come un trattamento correttivo.

Cosmeceutici mirati: ruolo preventivo 

L’applicazione regolare di prodotti dermo-cosmetici di alta qualità può contribuire a migliorare la qualità della pelle e prevenire l’invecchiamento precoce. Le creme anti-rughe contenenti retinoidi, peptidi biomimetici, acido ialuronico o fattori di crescita vegetali svolgono un ruolo nella prevenzione della perdita di elasticità.
Tuttavia, nessuna crema, per quanto efficace, può trattare un solco già formato, poiché non può agire sugli strati profondi responsabili della sua formazione. L’effetto resta cosmetico e deve essere integrato in una routine complessiva di cura della pelle.

Ruolo della postura e delle espressioni del viso

Un fattore spesso trascurato nella comparsa e nell’aggravamento dei solchi nasolabiali è la postura del viso a riposo e la ripetizione inconscia di alcune espressioni. In alcuni pazienti, una contrazione cronica della parte superiore delle guance o una posizione inclinata (e quindi cadente) del viso accentua meccanicamente il solco. Una presa di coscienza di queste abitudini può, a lungo termine, contribuire a limitarne l’evoluzione.
La sofrologia facciale, le tecniche di rilassamento muscolare e persino alcuni metodi di biofeedback possono aiutare a ridurre le tensioni muscolari responsabili delle rughe dinamiche. Questi approcci delicati non sostituiscono un trattamento medico, ma possono completare una strategia globale di ringiovanimento naturale.

Risultati attesi: modesti, progressivi

Sarebbe fuorviante affermare che un solco nasolabiale già ben marcato possa essere completamente cancellato senza iniezioni. Tuttavia, diversi metodi non invasivi possono renderlo meno visibile, rallentarne l’aggravamento e migliorarne la percezione estetica.
I risultati ottenuti dipendono dal grado di profondità iniziale, dalla regolarità dei trattamenti, dalla qualità della pelle e, soprattutto, dalla tempestività dell’intervento.
Nei pazienti giovani o con pelle tonica, questi trattamenti possono essere sufficienti. Nei pazienti più maturi, sono spesso complementari ad altre strategie.

Solco nasolabiale : ruolo dell’alimentazione e dell’igiene di vita 

La correzione dei solchi nasolabiali non si limita alle iniezioni. Richiede anche un’igiene di vita rigorosa, in cui l’alimentazione, l’idratazione e il rispetto del ritmo biologico svolgono un ruolo fondamentale. Una pelle ben nutrita dall’interno è più resistente ai microtraumi che indeboliscono il derma. Alcuni nutrienti essenziali, come gli acidi grassi omega-3, la vitamina C, lo zinco e i polifenoli antiossidanti, stimolano attivamente la produzione di collagene ed elastina, le proteine responsabili della tonicità e della morbidezza cutanee.
Al contrario, un’alimentazione ricca di zuccheri rapidi e prodotti ultra-trasformati accelera il fenomeno della glicazione. Questo processo irrigidisce le fibre di collagene e favorisce la comparsa precoce delle rughe. Rinunciare al tabacco, mantenere un’idratazione adeguata — tra un litro e mezzo e due litri d’acqua al giorno — e proteggere la pelle dai raggi UV sono gesti semplici ma determinanti per rallentare l’invecchiamento precoce e preservare la qualità del tessuto cutaneo.

Quali sono i trattamenti naturali per ridurre le pieghe nasolabiali ?

Tra le soluzioni delicate ricercate dai pazienti restii agli atti medici, i trattamenti naturali dei solchi nasolabiali suscitano un interesse crescente. Pur non potendo eguagliare i risultati dei trattamenti medici, questi approcci mirano a stimolare le funzioni naturali della pelle, a rafforzarne l’elasticità e a rallentare la formazione dei solchi. Uno dei pilastri di questa strategia si basa su una routine di cura accuratamente scelta, che integra attivi come il retinolo vegetale (bakuchiol), i peptidi, gli estratti antiossidanti (tè verde, resveratrolo) o l’acido ialuronico a basso peso molecolare, che migliora l’idratazione profonda. Parallelamente, gli automassaggi manuali eseguiti quotidianamente, in particolare secondo tecniche di drenaggio linfatico o di rimodellamento tissutale (ispirate al kobido o allo yoga del viso), possono contribuire a sciogliere i punti di tensione, migliorare la circolazione e sostenere la tonicità dei tessuti. Infine, un’igiene di vita impeccabile, che includa un’alimentazione ricca di antiossidanti, una buona idratazione, una protezione solare rigorosa e un sonno regolare, costituisce la base imprescindibile di qualsiasi trattamento naturale.

Si può ritardare la comparsa del solco nasolabiale senza medicina a fine estetico ?

È perfettamente possibile ritardare la comparsa del solco nasolabiale adottando un approccio globale a partire dai 25-30 anni. Ciò implica non solo la prevenzione dei fattori che accelerano l’invecchiamento, ma anche una stimolazione regolare dei tessuti. Ad esempio, l’applicazione quotidiana di una crema antiossidante e della protezione solare limita i danni cellulari. Sedute periodiche di peeling superficiale stimolano il rinnovamento degli strati superficiali della pelle. Una routine di automassaggio del viso eseguita con rigore contribuisce a decongestionare i tessuti e a migliorare la microcircolazione.

Queste misure non permettono di cancellare un solco già marcato, ma possono ritardarne la comparsa o ridurne sensibilmente la profondità nel tempo. Rappresentano quindi un’alternativa pertinente per i pazienti che desiderano rimandare il ricorso alle iniezioni preservando al contempo la giovinezza e l’equilibrio naturale del loro viso.

Esistono dispositivi da casa che siano davvero efficaci ?

Alcuni dispositivi tecnologici destinati all’uso domestico si presentano come alternative delicate ai trattamenti in studio. Tra questi si possono citare in particolare i dispositivi di radiofrequenza domestici (come le tecnologie Tripollar® o Newa®); i LED a luce rossa che stimolano la produzione di collagene; e gli stimolatori muscolari a microcorrenti (tipo NuFACE®).
Nonostante la loro potenza sia inferiore a quella dei dispositivi medici, questi strumenti possono, a condizione di un utilizzo regolare e supervisionato, contribuire a mantenere la tonicità della pelle, attenuare le rughe d’espressione e prevenire l’aggravarsi del solco nasolabiale. Non sostituiscono un trattamento medico.

Foto del medico Valeria Romano a Ginevra

Articolo scritto dalla Dott.ssa Romano Valeria

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