CI SONO EFFETTI COLLATERALI AI TRATTAMENTI DEL SOLCO NASOGENIENO ?

Acido ialuronico solco nasogenieno Ginevra

Il trattamento del solco nasolabiale tramite iniezione di acido ialuronico è oggi uno degli interventi di medicina a fine estetico più eseguiti. Seduce per la sua semplicità, la sua efficacia immediata e la sua capacità di ristabilire con delicatezza l’armonia del viso. Tuttavia, nonostante il suo carattere poco invasivo, questa procedura rimane un atto medico e, in quanto tale, può comportare effetti collaterali, reazioni transitorie o, in rari casi, complicazioni più serie.

È fondamentale che il paziente ne sia chiaramente informato prima di qualsiasi decisione, non per preoccuparlo inutilmente, ma per permettere una scelta consapevole, basata su una comprensione realistica del trattamento. Il solco nasolabiale, per la sua posizione anatomica e la sua ricchezza vascolare, richiede una padronanza tecnica rigorosa. Quando il trattamento è eseguito da un medico esperto, gli effetti indesiderati sono rari e generalmente lievi. Ma esistono e devono essere affrontati con serietà e trasparenza.

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Reazioni normali e transitorie dopo un’iniezione del solco nasolabiale

La grande maggioranza degli effetti osservati dopo un’iniezione di acido ialuronico nel solco nasolabiale è legata a una reazione locale : si verificano naturalmente in risposta all’introduzione di un corpo estraneo nel tessuto dermico o sottocutaneo. Queste reazioni sono prevedibili, temporanee e lievi e scompaiono spontaneamente nel giro di poche ore o giorni.
Tra le reazioni previste, si osservano frequentemente un leggero arrossamento al punto di iniezione, un edema discreto lungo il solco o una sensazione di tensione locale. Queste manifestazioni sono dovute alla penetrazione meccanica della cannula o dell’ago, nonché alla presenza del gel in un tessuto fino a quel momento intatto. Non costituiscono una complicazione, ma un effetto post-atto comune, che il medico prevede e monitora.
In alcuni casi, può comparire un’ecchimosi localizzata, in particolare se è stata sfiorata una piccola vena superficiale. Questa piccola macchia bluastra non presenta alcun pericolo e si riassorbe in pochi giorni. Si raccomanda di evitare farmaci anti-infiammatori e anticoagulanti prima dell’iniezione per limitare questo rischio.

Quando bisogna preoccuparsi ?

Quando alcune manifestazioni dopo l’iniezione persistono oltre 7-10 giorni, o sono accompagnate da segni anomali, è necessaria una rivalutazione medica. Non si tratta necessariamente di una complicazione grave, ma di una reazione locale che richiede un adattamento del trattamento o una semplice sorveglianza.
Alcuni pazienti riferiscono una sensazione di nodulo o piccola pallina sotto la pelle a livello del solco. Ciò può corrispondere a un accumulo transitorio di prodotto, a una scarsa integrazione tissutale o a un deposito di acido ialuronico leggermente decentrato. Nella maggior parte dei casi, questa irregolarità si attenua spontaneamente, o può essere corretta con un massaggio delicato eseguito dal medico. In casi più rari, un’iniezione di ialuronidasi può risolvere il problema senza conseguenze. Il dottor Romano non effettua iniezioni di ialuronidasi.

Effetti collaterali legati alla scelta del prodotto o alla tecnica di iniezione

Alcuni effetti indesiderati possono verificarsi quando un’indicazione è mal posta, viene scelto un acido ialuronico inadeguato o la tecnica di iniezione manca di precisione. Quando il gel utilizzato è troppo volumizzante, troppo compatto o iniettato troppo superficialmente, può risultare un aspetto di correzione eccessiva, con la formazione di un rigonfiamento visibile a riposo, o persino la comparsa di un effetto Tyndall — una colorazione blu-grigiastra sotto la pelle, dovuta a una cattiva diffusione della luce attraverso il prodotto.
Pur essendo benigno dal punto di vista medico, questo tipo di imperfezione altera la qualità estetica del risultato. La sua prevenzione si basa su una conoscenza approfondita delle proprietà chimico-fisiche dell’acido ialuronico iniettato e su una perfetta padronanza tecnica. In caso di risultato ritenuto antiestetico, il prodotto è riassorbibile.
Inoltre, l’uso esclusivo dell’ago, piuttosto che della cannula, può aumentare il rischio di ecchimosi o di iniezione intravascolare accidentale. La cannula garantisce una sicurezza vascolare superiore rispetto all’ago, rendendola, per molti medici, lo strumento privilegiato nel trattamento del solco nasolabiale.

Complicanze rare ma serie

Sebbene le complicazioni gravi siano rare, esistono e devono essere illustrate completamente durante la consultazione. Una delle più temute è l’occlusione vascolare, che si verifica quando un’iniezione comprime o ostruisce un vaso sanguigno, impedendo l’irrigazione dei tessuti a valle. Nella regione nasolabiale, riccamente vascolarizzata, questo rischio è teoricamente presente, in particolare nei pazienti con precedenti chirurgici locali.
I segnali di allarme sono dolore improvviso, pallore locale, sensazione di bruciore o perdita di sensibilità. Nei casi estremi, non trattati, ciò può portare a necrosi cutanea o, in rarissimi casi, a complicazioni oftalmiche se si verifica un’embolia nella circolazione orbitale.
Per questo ogni medico che esegue iniezioni deve essere formato per riconoscere i primi segni di una complicazione vascolare e disporre di un kit di emergenza, comprendente una quantità sufficiente di ialuronidasi. La rapidità d’intervento è determinante. Iniettato nei minuti successivi all’incidente, l’antidoto permette spesso di trattare questa complicazione senza conseguenze.

Allergie, granulomi e reazioni ritardate

I prodotti a base di acido ialuronico utilizzati in estetica sono di altissima purezza, di origine non animale, e presentano un profilo di tolleranza eccezionale. Tuttavia, come qualsiasi prodotto biologico, possono provocare reazioni immunitarie in alcuni pazienti.
Le reazioni allergiche immediate sono estremamente rare, ma quando si verificano assumono la forma di edema esteso, prurito o, nei casi gravi, di anafilassi. Il medico deve sempre interrogare il paziente sui suoi precedenti allergici ed essere equipaggiato per intervenire se necessario.
I granulomi corrispondono a una reazione infiammatoria cronica a un corpo estraneo. Possono comparire diverse settimane o mesi dopo l’iniezione e si manifestano con un nodulo infiammato, talvolta rosso o doloroso. La loro gestione si basa su un trattamento medico (cortisonici locali o generali) o enzimatico, a seconda della loro natura.
Queste reazioni rimangono eccezionali, inferiori allo 0,1 % dei casi secondo i dati della letteratura.

Influenza dello stato della pelle sulla comparsa di effetti collaterali

La qualità della pelle influenza direttamente il modo in cui reagisce alle iniezioni, in particolare a livello del solco nasolabiale. La pelle sottile, indebolita dall’esposizione al sole, dall’età o da un rilassamento marcato, è generalmente più sensibile ai prodotti iniettabili. In questo caso, l’acido ialuronico può impiegare più tempo a integrarsi, con talvolta una lieve visibilità transitoria del prodotto o una reazione locale passeggera.
Al contrario, una pelle più spessa o fibrosa, con una densità tissutale elevata, può reagire diversamente: se l’iniezione viene effettuata troppo superficialmente, possono comparire piccoli noduli temporanei.
Per questo motivo un’analisi attenta della qualità cutanea, associata a una tecnica perfettamente adattata, è indispensabile. Essa permette non solo di prevenire questi effetti indesiderati, ma anche di assicurare una correzione armoniosa e naturale, offrendo al contempo una gestione mirata delle eventuali reazioni.

Effetti collaterali nei pazienti che hanno già ricevuto iniezioni

Nei pazienti che hanno già ricevuto iniezioni nel solco nasolabiale o in altre zone del viso, la comparsa di effetti collaterali può essere influenzata dalla presenza di residui di prodotti precedenti, talvolta invisibili all’esame clinico. Alcune formulazioni vecchie, o l’iniezione di grandi quantità, possono aver lasciato aree di fibrosi o infiammazione cronica, che reagiscono in modo imprevedibile a una nuova iniezione.
È quindi indispensabile, durante la prima consultazione, ricostruire in dettaglio la storia estetica del paziente e individuare eventuali aree già trattate. Se persiste il dubbio, l’utilizzo di ecografia ad alta frequenza può consentire di visualizzare i depositi residui di prodotto e adattare di conseguenza la strategia di iniezione. Questo grado di precisione aiuta a prevenire interazioni impreviste e riduce considerevolmente il rischio di effetti collaterali.

Foto del medico Valeria Romano a Ginevra

Articolo scritto dalla Dott.ssa Romano Valeria

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