Home » Infografia » Il trattamento della valle delle lacrime è doloroso ?
La valle delle lacrime corrisponde a una depressione naturale che si estende dall’angolo interno dell’occhio alla parte superiore della guancia, lungo un asse anatomico sostenuto dalle strutture legamentose e ossee del terzo medio del viso. Questa zona, particolarmente esposta alle variazioni di volume e tensione cutanea, svolge un ruolo centrale nell’espressione dello sguardo. Con il tempo, la giunzione tra la palpebra inferiore e lo zigomo si approfondisce: i tessuti di sostegno — grasso sotto-orbitario, rilievo malare, strutture legamentose — cedono progressivamente.
Questo solco, inizialmente discreto, tende ad accentuarsi con l’età, talvolta già a partire dai trent’anni, a seconda delle predisposizioni individuali. Crea una rottura nella morbidezza dei contorni del viso, proiettando un’ombra permanente che accentua l’aspetto stanco o malinconico dello sguardo, indipendentemente dallo stato di salute o dal livello reale di riposo. La valle delle lacrime figura così tra i primi segni percepibili dell’invecchiamento del terzo medio del viso ed è un motivo frequente di consulto, in particolare nei pazienti desiderosi di ripristinare un’espressione più fresca e riposata senza alterare la propria identità.
Il trattamento non chirurgico della valle delle lacrime si basa principalmente sulle iniezioni di acido ialuronico, un filler biocompatibile e riassorbibile. L’approccio terapeutico varia in base al grado di cedimento, alla qualità dei tessuti, all’anatomia del paziente e alla profondità del solco.
La scelta del tipo di acido ialuronico è fondamentale: deve trattarsi di un gel poco idrofilo, sufficientemente flessibile da integrarsi armoniosamente in un’area con pelle sottile e mobile, ma anche sufficientemente coesivo da mantenere il volume nel tempo. In alcune situazioni, in particolare quando si osserva una perdita di volume del grasso malare, è indispensabile iniziare il trattamento con un ripristino strutturale in profondità. Questo lavoro viene eseguito il più vicino possibile al piano osseo per ristabilire un sostegno anatomico solido, prerequisito essenziale prima di considerare un riempimento più superficiale della valle delle lacrime. Questo approccio in due fasi permette di ripristinare la proiezione naturale dello zigomo, migliorare l’ancoraggio dei tessuti sovrastanti e garantire una transizione armoniosa tra la palpebra inferiore e la guancia. Senza questo sostegno profondo, qualsiasi iniezione superficiale rischierebbe di aumentare i volumi in modo inappropriato, compromettendo la naturalezza e la durata del risultato.
Le iniezioni possono essere effettuate mediante una cannula a punta smussa, per un gesto atraumatico, o con un ago sottile, a seconda delle indicazioni e dell’esperienza del medico. Ogni protocollo è personalizzato per garantire un risultato naturale, senza correzioni eccessive.
Uno dei principali vantaggi del trattamento della valle delle lacrime con acido ialuronico risiede nella sua semplicità logistica: la procedura è rapida, generalmente eseguita in meno di 30 minuti durante la consulenza. Non richiede né anestesia generale né ricovero.
Prima dell’iniezione viene effettuata un’analisi precisa del viso, considerando volumi, asimmetrie, dinamica dello sguardo e condizione della pelle. Questa valutazione morfologica rigorosa permette di determinare i punti di iniezione, le quantità necessarie e i prodotti più adatti.
Il trattamento è seguito immediatamente da un ritorno alla vita sociale. Sebbene possano comparire arrossamenti, leggero edema o ecchimosi, questi effetti collaterali sono transitori e scompaiono nel giro di pochi giorni.
Uno dei timori più frequentemente espressi dai pazienti riguarda il dolore. In realtà, il trattamento della valle delle lacrime è poco doloroso se eseguito da un medico esperto con perfetta padronanza tecnica.
L’uso di aghi sottili o cannule a punta smussa limita notevolmente il disagio. Inoltre, la maggior parte degli acidi ialuronici utilizzati contiene un anestetico locale (lidocaina), che agisce progressivamente durante l’iniezione.
Se necessario, può essere applicata una crema anestetica prima del trattamento. Questa precauzione riduce ulteriormente la sensazione di puntura o pressione durante il passaggio della cannula sotto la pelle. La sensazione è più spesso descritta come un leggero disagio o una pressione moderata, raramente come dolore intenso.
È fondamentale sottolineare che la padronanza tecnica del gesto, la precisione del piano d’iniezione e la conoscenza approfondita dell’anatomia del terzo medio del viso permettono di rendere il trattamento sicuro e di minimizzare i fastidi.
Uno dei primi punti da sottolineare è che il trattamento della valle delle lacrime è, nella stragrande maggioranza dei casi, ben tollerato dal punto di vista della sensibilità, anche nei pazienti più sensibili. Durante la consulenza, la maggior parte descrive l’atto come leggermente scomodo, senza riportare dolore reale. Le sensazioni percepite somigliano più a una pressione localizzata o a una leggera tensione nella regione sotto-orbitale, piuttosto che a un dolore acuto o persistente.
Rispetto ad altre zone del viso, il trattamento della valle delle lacrime è generalmente meglio tollerato dal punto di vista della sensibilità. A differenza di regioni più riccamente vascolarizzate o innervate, come le labbra o l’angolo mandibolare, questa zona presenta un’innervazione più discreta e una minore densità vascolare superficiale. Ciò consente un intervento più confortevole per il paziente, con un rischio ridotto di dolore acuto durante l’iniezione, soprattutto se eseguita con una cannula adeguata e seguendo piani anatomici sicuri.
Il comfort del paziente dipende in gran parte dalla scelta del materiale per l’iniezione, in particolare dalla cannula a punta smussa, utilizzata preferenzialmente per il trattamento della valle delle lacrime. A differenza di un ago convenzionale, la cannula non taglia i tessuti, ma li sposta delicatamente, limitando notevolmente i traumi, gli ematomi e le sensazioni dolorose.
L’iniezione viene generalmente eseguita a partire da un unico punto di ingresso, spesso situato sullo zigomo, permettendo di trattare l’intera valle delle lacrime evitando più punture. Questo protocollo di iniezione, studiato con precisione per rispettare l’anatomia del contorno occhi, garantisce un’ottima tolleranza, anche in questa zona particolarmente delicata. La precisione del gesto tecnico, unita all’esperienza del medico, permette una distribuzione controllata e graduale del prodotto, favorendone l’integrazione nei tessuti. Questa padronanza riduce significativamente il disagio e limita anche il rischio di ematomi o reazioni infiammatorie, contribuendo a un recupero rapido e a un’elevata soddisfazione dei pazienti.
Il trattamento della valle delle lacrime richiede una conoscenza precisa dell’anatomia perioculare, a causa della complessità di questa regione. La pelle è estremamente sottile, con uno spessore medio di 0,33 mm, priva di un sostegno adiposo superficiale significativo e attraversata da numerose terminazioni nervose sensoriali, in particolare del nervo infraorbitario. Queste caratteristiche potrebbero far prevedere una sensibilità aumentata al gesto medico. Tuttavia, nella pratica, questa zona risponde molto favorevolmente alle iniezioni, purché vengano eseguite secondo un protocollo rigoroso e rispettoso dell’anatomia.
La tolleranza del trattamento dipende in gran parte dalla corretta gestione del piano d’iniezione. Quando un prodotto viene iniettato con precisione al piano profondo, generalmente appoggiandosi sul periostio, la traiettoria evita i principali assi neurovascolari. Questa disposizione anatomica riduce significativamente il rischio di stimolazione nervosa indesiderata o di lesione vascolare, rendendo il gesto più sicuro e meglio tollerato. L’uso di una cannula a punta smussa, in sostituzione dell’ago, contribuisce ulteriormente alla sicurezza del gesto. Permette di attraversare i tessuti in modo atraumatico, riduce il rischio di ematomi e limita la stimolazione nocicettiva. Associata a un’iniezione lenta e progressiva e alla scelta di un prodotto adeguato (acido ialuronico poco idrofilo, a reticolazione moderata), questa tecnica garantisce un’ottima integrazione tissutale e un’esperienza confortevole per il paziente.
Così, sebbene la regione infraorbitale presenti una complessità anatomica notevole, può essere trattata con dolore minimo, a condizione che l’indicazione sia posta in maniera rigorosa, il piano d’iniezione rispettato con precisione e il gesto eseguito da un medico con perfetta padronanza dell’anatomia perioculare.
La gestione del dolore inizia molto prima dell’iniezione vera e propria. Una preparazione attenta, che includa se necessario l’applicazione di una crema anestetica topica, permette di desensibilizzare la zona e di ottimizzare il comfort fin dall’inizio del trattamento. Questo passaggio è proposto ai pazienti più sensibili o a chi si sottopone per la prima volta a un’iniezione estetica.
Inoltre, la maggior parte degli acidi ialuronici iniettati contiene già lidocaina, un anestetico locale integrato nel gel, che agisce progressivamente durante l’iniezione per ridurre le sensazioni sgradevoli.
Infine, l’ambiente di cura gioca un ruolo determinante: uno studio medico calmo, accogliente e ben attrezzato, unito a una comunicazione chiara e premurosa da parte del medico, contribuisce a ridurre l’apprensione e a rendere l’atto un’esperienza serena e controllata.
Dopo l’iniezione, le conseguenze immediate sono generalmente molto ben tollerate. Può comparire una leggera sensazione di tensione o pressione nel punto di iniezione, ma non si tratta di dolore vero e proprio. Questa sensazione scompare spontaneamente nel giro di poche ore o giorni, senza necessità di analgesici nella maggior parte dei casi.
In alcune situazioni possono comparire piccoli ematomi o un lieve edema localizzato, soprattutto nei pazienti con pelle sottile o capillari fragili. Questi segni, lievi e transitori, non sono accompagnati da dolore significativo e possono essere attenuati con l’applicazione di freddo o creme lenitive adeguate.
È raro che il trattamento della valle delle lacrime richieda un’assenza dalla vita sociale, e i pazienti possono generalmente riprendere le loro attività subito dopo l’uscita dallo studio, senza disagio importante o dolore persistente.
Sebbene il dolore sia raramente segnalato dopo un trattamento eseguito correttamente, è essenziale rimanere vigili di fronte a segnali atipici. Dolore improvviso, intenso, asimmetrico o persistente nella zona trattata può essere indicativo di una complicanza, come compressione vascolare, ematoma profondo o nodulo infiammatorio.
Queste situazioni sono eccezionali quando il trattamento è eseguito da un medico esperto, con perfetta conoscenza dell’anatomia perioculare. Tuttavia, il paziente deve essere informato sulle procedure da seguire in caso di dubbio.
Il medico deve rimanere sempre disponibile dopo il trattamento per rivalutare la zona iniettata e intervenire se fosse necessario un aggiustamento o un trattamento complementare.
Il dolore negli interventi medici a scopo estetico è anche una questione di percezione. Alcuni pazienti arrivano con un’ansia marcata, legata a esperienze passate, alla sensibilità individuale o semplicemente all’anticipazione. È quindi fondamentale non trascurare la dimensione psicologica nella gestione del paziente.
Informazioni chiare, spiegazioni sulle fasi del trattamento e un rapporto di fiducia con il medico sono strumenti fondamentali per ridurre l’ansia. Questo approccio rassicurante è particolarmente importante perché la percezione del dolore si amplifica in caso di stress o tensione emotiva.
Offrire un contesto professionale, umano e trasparente permette di trasformare la paura in un’esperienza controllata e positiva.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Romano Valeria
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