Home » Infografia » Quelles zones du corps peuvent être traitées pour la transpiration excessive par injection de Botox ?
La tossina botulinica, meglio nota come Botox®, è oggi una soluzione ampiamente riconosciuta nel trattamento dell’iperidrosi localizzata. Approvata dalle autorità sanitarie, tra cui FDA ed EMA, questa tecnica consente di ridurre significativamente la produzione di sudore in specifiche aree corporee. Il Botox agisce bloccando temporaneamente il rilascio di acetilcolina, il neurotrasmettitore responsabile dell’attivazione delle ghiandole sudoripare. Questo approccio non invasivo, efficace e ben tollerato, rappresenta un’alternativa preziosa ai trattamenti topici o chirurgici. Ma quali aree anatomiche possono concretamente beneficiare di questo trattamento? Uno sguardo alle zone più frequentemente trattate.
La zona delle ascelle è la localizzazione più comunemente trattata con iniezioni di tossina botulinica. L’iperidrosi ascellare riguarda una proporzione significativa di pazienti affetti da sudorazione eccessiva, con ripercussioni spesso rilevanti sulla vita sociale e professionale: vestiti macchiati, odori sgradevoli e disagio costante.
Il trattamento con Botox in questa regione dà risultati molto soddisfacenti: la sudorazione si riduce dell’80-95%, con un effetto duraturo per 5-6 mesi, talvolta più a lungo in alcuni pazienti. La procedura è rapida (30-45 minuti), poco dolorosa e viene eseguita senza anestesia generale. In genere, circa quindici iniezioni superficiali per ascella sono sufficienti a trattare efficacemente la zona.
La sudorazione eccessiva delle mani, o iperidrosi palmare, è particolarmente invalidante sul piano sociale e professionale. Interferisce con le attività quotidiane (stretta di mano, scrittura, utilizzo di dispositivi touch) e può causare notevole disagio psicologico.
Le iniezioni di Botox nelle palme danno risultati eccellenti, ma richiedono una tecnica precisa e, nella maggior parte dei casi, anestesia locale tramite blocco nervoso, a causa della sensibilità di quest’area. L’efficacia è paragonabile a quella osservata per le ascelle, sebbene la durata dell’azione sia talvolta leggermente più breve (4-6 mesi). Possono verificarsi effetti collaterali transitori, come debolezza muscolare delle mani, ma sono rari e reversibili.
Meno frequentemente trattata ma altrettanto fastidiosa, l’iperidrosi plantare può essere gestita con Botox, soprattutto quando i trattamenti topici si rivelano inefficaci. La sudorazione eccessiva dei piedi provoca spesso disagio nelle scarpe, odori persistenti e complicazioni cutanee (macerazione, micosi).
Il trattamento è però più tecnico e spesso meno confortevole per il paziente. Viene applicata anestesia locale per ridurre il dolore causato dalle numerose iniezioni nella pianta dei piedi. I risultati sono soddisfacenti, con una significativa riduzione della sudorazione, sebbene la durata dell’effetto sia generalmente di 4-6 mesi. Questo trattamento è proposto a pazienti accuratamente selezionati, dopo l’esclusione di una causa secondaria.
La sudorazione eccessiva del viso, in particolare su fronte, cuoio capelluto o tempie, è un’indicazione in crescente diffusione.
Queste zone molto visibili rendono l’iperidrosi particolarmente fastidiosa, sia nelle interazioni sociali sia per motivi estetici (trucco che cola, capelli bagnati, lucentezza persistente).
In queste aree, il Botox viene somministrato con cautela per evitare effetti indesiderati sui muscoli coinvolti nelle espressioni facciali. Il protocollo di iniezione è finemente adattato alla morfologia del paziente, con dosi basse distribuite in modo strategico. L’effetto si manifesta entro 3-7 giorni, con un miglioramento significativo della qualità della vita per i pazienti interessati. L’effetto dura generalmente 4-6 mesi.
Sebbene più rare, alcune iperidrosi diffuse ma localizzate su dorso, torace o zona sternale possono essere trattate con tossina botulinica. Queste localizzazioni pongono vincoli tecnici, soprattutto a causa della superficie da trattare e della profondità delle ghiandole sudoripare. Il Botox può essere utilizzato in questi casi, spesso in combinazione con altre strategie come anticolinergici orali o ionoforesi. La pertinenza del trattamento dipende dall’intensità dei sintomi e dall’impatto sulla qualità della vita.
Le zone inguinali, perineali o pubiche possono essere anch’esse interessate da sudorazione eccessiva, spesso con un impatto sottovalutato. Disagio intimo, macerazione e infezioni locali ricorrenti rendono l’iperidrosi in questa regione molto invalidante. Il Botox, iniettato in modo mirato da un medico esperto, può ridurre significativamente la produzione di sudore, con buona tolleranza ed efficacia duratura.
Questo trattamento richiede un rigoroso rispetto delle norme di asepsi e una valutazione accurata del paziente. Viene generalmente proposto dopo il fallimento dei trattamenti locali o quando l’impatto psicologico è rilevante.
L’uso del Botox nel trattamento dell’iperidrosi localizzata si basa su dati clinici solidi, con un eccellente profilo di sicurezza. Gli effetti collaterali sono rari, nella maggior parte dei casi transitori: dolore o lividi nel punto di iniezione, leggera debolezza muscolare a seconda della zona, o sensazioni di tensione. Non esiste alcun fenomeno di sudorazione compensatoria in altre zone del corpo.
La ripetizione delle iniezioni è possibile senza perdita di efficacia, con un intervallo medio di 5-6 mesi a seconda del paziente e della zona trattata.
È assolutamente possibile trattare più aree del corpo durante la stessa seduta di iniezioni di tossina botulinica. Questo approccio è particolarmente indicato per le persone che soffrono di iperidrosi localizzata ma multifocale, ad esempio a livello delle ascelle e dei palmi o anche del viso e dei piedi. Il medico adatta il dosaggio totale di tossina botulinica in base alle aree target, alla loro estensione, all’intensità dell’iperidrosi e alle specificità cliniche di ciascun paziente.
Tuttavia, esistono dei limiti legati al dosaggio da rispettare per garantire la sicurezza del trattamento. La dose massima di Botox (in unità internazionali) non deve superare determinate soglie per seduta, secondo le raccomandazioni del produttore e i dati clinici. Quando devono essere trattate più zone, il trattamento può essere distribuito su più sedute, generalmente distanziate di alcune settimane.
La possibilità di trattare più regioni simultaneamente dipende quindi da una valutazione medica precisa, volta a bilanciare efficacia terapeutica, tolleranza individuale e sicurezza farmacologica. Questo protocollo combinato è in grado di fornire un sollievo complessivo e prolungato ai pazienti con iperidrosi multifocale.
È possibile soffrire di iperidrosi localizzata senza sudare eccessivamente su tutto il corpo. Si tratta, del resto, della forma più frequente di iperidrosi: l’iperidrosi primaria localizzata. A differenza dell’iperidrosi secondaria, che tende a essere generalizzata e legata a una patologia sottostante (disturbo endocrino, infezione, cancro, ecc.), l’iperidrosi primaria si manifesta in modo localizzato, simmetrico e isolato su una o più zone specifiche del corpo, senza influire sulla sudorazione complessiva.
Le localizzazioni più comuni sono le ascelle (assiale), le mani (palmo), i piedi (plantare) e il viso (cranio-facciale). Queste zone presentano un’alta concentrazione di ghiandole sudoripare eccrine particolarmente sensibili alla stimolazione colinergica, spesso esacerbata dallo stress o dalle emozioni. I pazienti interessati non presentano anomalie metaboliche o infettive e il loro stato generale è perfettamente normale.
È quindi del tutto possibile—e comune—che un paziente sudi eccessivamente a livello delle mani o delle ascelle, pur avendo una sudorazione normale, o addirittura moderata, sul resto del corpo. La precisione del sito di iniezione conferisce tutto il valore all’uso della tossina botulinica. Mirando specificamente alle zone interessate, la sua azione resta strettamente localizzata, permettendo di trattare efficacemente il problema senza alterare la regolazione termica complessiva dell’organismo.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Romano Valeria
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