La blefaroplastica, intervento chirurgico destinato a correggere l’eccesso cutaneo o adiposo delle palpebre, lascia in genere cicatrici sottili e discrete, idealmente nascoste nelle pieghe naturali delle palpebre. Tuttavia, in alcuni casi, la cicatrice può rimanere visibile, irregolare, pigmentata, rossa, retratta o leggermente dolorosa. Queste imperfezioni cicatriziali possono alterare l’armonia dello sguardo e essere vissute con difficoltà.
Fortunatamente, i recenti progressi della medicina a fine estetico permettono oggi di migliorare notevolmente l’aspetto, la morbidezza e la texture delle cicatrici post-blefaroplastica, senza dover ricorrere a un nuovo intervento chirurgico. Così, lo sguardo può ritrovare tutta la sua espressività.
Sebbene la regione palpebrale presenti, per natura, eccellenti capacità di cicatrizzazione, diversi fattori possono comunque comprometterne la qualità. Una tensione eccessiva durante la sutura cutanea, un’infiammazione prolungata, una pelle particolarmente sottile, secca o fragile, una tendenza individuale alla fibrosi o alla pigmentazione, o anche un’esposizione prematura al sole — tutti questi fattori possono contribuire alla comparsa di una cicatrice più visibile.
Può anche accadere che una lieve retrazione cutanea, o un’aderenza tra la pelle e i tessuti sottostanti, alteri il rilievo e ostacoli la mobilità naturale della palpebra, influenzando così l’espressività dello sguardo. Nei rari casi, può formarsi una cicatrice ipertrofica o pigmentata, sebbene questo fenomeno sia molto meno frequente sulle palpebre rispetto ad altre zone del corpo.
Comprendere questi meccanismi, così come i fattori che li favoriscono, permette di orientare la scelta di un trattamento specifico, adatto e realmente mirato, al fine di ottimizzare l’estetica e la funzionalità dello sguardo.
Le cicatrici della blefaroplastica sono generalmente sottili e discrete, poiché sono collocate nelle pieghe naturali della palpebra. Sulla palpebra superiore, l’incisione è nascosta nel solco palpebrale, il che la rende quasi invisibile una volta completato il processo di cicatrizzazione. Sulla palpebra inferiore, quando viene praticata un’incisione esterna, la cicatrice è posizionata molto vicino alla linea delle ciglia, permettendo un’integrazione progressiva e naturale. Nella maggior parte dei casi, le cicatrici diventano difficili da distinguere dopo alcuni mesi. Tuttavia, in alcune persone, la cicatrice può rimanere leggermente visibile, pigmentata, retratta o presentare una piccola irregolarità della superficie.
Trattare una cicatrice di blefaroplastica non si limita ad attenuarne la visibilità. L’obiettivo va ben oltre : si tratta di restituire alla pelle la sua morbidezza, la sua densità e la sua naturale capacità di scorrimento ; migliorarne il colore, la texture e l’integrazione della cicatrice nel solco fisiologico della palpebra. Il trattamento mira anche a ripristinare una mobilità dei tessuti fluida e naturale, a ridurre un’eventuale fastidio durante l’applicazione del trucco e soprattutto a preservare l’espressività dello sguardo, vero centro della comunicazione non verbale. Pertanto, l’approccio non deve essere unicamente estetico, ma anche funzionale e rispettoso dell’anatomia particolarmente delicata di questa zona. Quando viene eseguita in modo ragionato, progressivo e adattato alle specificità di ogni cicatrice, la presa in carico medica consente di ottenere un risultato al tempo stesso discreto, armonioso e duraturo.
Durante la stessa seduta, la dottoressa Romano associa due tecnologie laser dalle azioni perfettamente complementari : il laser di fotoringiovanimento, la cui azione si concentra a livello del derma medio, e il laser ablativo frazionato, che agisce simultaneamente in superficie e in profondità sul tessuto cicatriziale. Questo approccio combinato permette una presa in carico globale, sia estetica che funzionale, migliorando la morbidezza, il colore e la qualità strutturale della cicatrice.
La seduta inizia con una preparazione rigorosa : la zona palpebrale viene accuratamente detersa, disinfettata e gli occhi vengono protetti con apposite conchiglie oculari per garantire una sicurezza ottimale.
I parametri del laser vengono regolati con precisione per rispettare la sensibilità e la sottigliezza della pelle delle palpebre. La seduta è generalmente ben tollerata. Nelle ore successive possono comparire un lieve arrossamento, un discreto edema o una sensazione transitoria di calore, ma scompaiono spontaneamente in poco tempo. L’associazione di questi due laser costituisce un metodo sicuro e particolarmente adatto alla zona perioculare.
Il laser di fotoringiovanimento agisce principalmente diffondendo un calore controllato all’interno degli strati superficiali della pelle, senza ablazione. Questa energia termica stimola le cellule del derma, in particolare i fibroblasti, incoraggiandoli a riorganizzare correttamente la matrice cutanea. Il tessuto cicatriziale, spesso poco strutturato, acquisisce progressivamente morbidezza, densità e omogeneità. Questo calore controllato migliora anche la microcircolazione locale, riducendo gli arrossamenti, regolando le irregolarità pigmentarie e attenuando l’aspetto infiammatorio della cicatrice. L’obiettivo non è distruggere la pelle, ma favorire una riparazione fisiologica, ordinata e duratura. Il trattamento non è invasivo e non richiede tempi di recupero sociale. Le palpebre, tuttavia, rimangono molto arrossate per due giorni e non possono essere truccate.
Il laser ablativo frazionato interviene a un livello più profondo, con un’azione sia meccanica sia biologica. Crea minuscoli micro-pozzetti nel tessuto cicatriziale, realizzando un’abrasione controllata di alcune zone alterate della pelle. Questo processo attiva una riparazione tissutale intensa, basata sulla produzione di un nuovo derma più morbido, più regolare e meglio organizzato. Eliminando una parte del tessuto pigmentato o fibroso, il laser corregge anche alcune irregolarità superficiali e attenua le pigmentazioni. La sintesi di collagagene e di elastina è fortemente stimolata, migliorando in modo duraturo la qualità, la mobilità e l’integrazione estetica della cicatrice. Questo trattamento deve essere eseguito con precisione e competenza medica.
I risultati dei trattamenti delle cicatrici di blefaroplastica sono progressivi ma definitivi. La pelle diventa più morbida, più regolare, più densa e la cicatrice meno visibile. Si appiattisce, si ammorbidisce e si uniforma progressivamente ai tessuti circostanti.
L’evoluzione della cicatrice dipende da diversi parametri : la qualità iniziale del tessuto cutaneo, il tipo di cicatrice, il tempo trascorso dall’intervento, la regolarità delle cure post-trattamento e la risposta individuale ai trattamenti. In base a questi fattori, il miglioramento ottenuto può variare da un’attenuazione parziale — dell’ordine del 30 % con una cicatrice più morbida, più fine e meglio integrata nel solco palpebrale — fino a una quasi scomparsa, con una cicatrice appena percettibile a occhio nudo. Questa stima personalizzata del potenziale di miglioramento viene sempre discussa in consulenza, al fine di offrire al paziente una visione realistica del risultato.
Il miglioramento estetico si accompagna a un reale beneficio funzionale : comfort durante l’applicazione del trucco, nelle espressioni del viso o nell’ammiccamento. Lo sguardo conserva tutta la sua espressività, naturalezza e unicità.
È consigliato iniziare a massaggiare la cicatrice della blefaroplastica solo quando la pelle è perfettamente cicatrizzata, ovvero quando la ferita è completamente chiusa, senza croste residue e senza segni di infiammazione o di sensibilità locale. Questo periodo si presenta, a seconda della qualità della cicatrizzazione e delle indicazioni del chirurgo, tra la terza e la quarta settimana postoperatoria. Il massaggio, quando eseguito con metodo e delicatezza, contribuisce a prevenire la formazione di aderenze, a migliorare la morbidezza dei tessuti e a favorire un progressivo ammorbidimento della cicatrice, rendendola più liscia, più omogenea e meno visibile. Deve essere dolce, regolare, ritmato ma mai vigoroso, per non compromettere l’integrità di questa zona in cui la pelle è particolarmente sottile e fragile. L’applicazione di un trattamento idratante specifico o di una crema cicatrizzante rinforza l’efficacia del gesto, ottimizzando la qualità del rimodellamento cutaneo.
Prendersi cura delle cicatrici dopo una blefaroplastica è una fase determinante per ottenere una cicatrizzazione armoniosa, discreta e duratura. Non appena vengono rimossi i punti, la zona deve essere mantenuta pulita, idratata e protetta in modo efficace dalle aggressioni esterne, in particolare dai raggi ultravioletti. L’applicazione quotidiana di una crema cicatrizzante contribuisce a stimolare la rigenerazione cutanea, a limitare l’infiammazione e a preservare la morbidezza dei tessuti, migliorando progressivamente la qualità della cicatrice. Una fotoprotezione rigorosa con un filtro solare SPF 50 è indispensabile per diversi mesi, poiché la pelle palpebrale è particolarmente sottile e soggetta a pigmentazioni post-infiammatorie. A seconda dell’evoluzione della cicatrizzazione, possono essere proposti trattamenti complementari, tra cui sedute laser, per lenire la zona, favorire la microcircolazione, stimolare l’attività dei fibroblasti e ottimizzare così la riparazione tissutale. Infine, un follow-up medico regolare permette di monitorare l’evoluzione delle cicatrici, anticipare l’eventuale comparsa di imperfezioni e, se necessario, instaurare una presa in carico adeguata e personalizzata.
Durante il trattamento delle cicatrici di blefaroplastica, la dottoressa Romano associa sistematicamente, nella stessa seduta, il laser di fotoringiovanimento e il laser ablativo frazionato per agire sia sulla superficie sia sulla struttura profonda della cicatrice. Il costo di una seduta è di 300 CHF. Un protocollo completo comprende generalmente quattro sedute, distanziate di due mesi ciascuna, per rispettare il ritmo del rinnovamento cellulare e ottenere una cicatrizzazione ottimale. I risultati sono progressivi ma definitivi : una volta rimodellata la cicatrice, non sono necessarie sedute di mantenimento. Questo trattamento, a fine funzionale ed estetico, non è rimborsato dall’assicurazione malattia.
Dopo una blefaroplastica, le cicatrici sono generalmente molto discrete, poiché sono collocate nelle pieghe naturali della palpebra. Sulla palpebra superiore, l’incisione segue il solco palpebrale ; su quella inferiore, può essere nascosta sotto le ciglia o realizzata all’interno della congiuntiva in alcuni casi. Con il tempo, diventano quasi impercettibili.
La cicatrizzazione evolve nell’arco di diversi mesi. La fase iniziale, infiammatoria, dura da due a tre settimane. La cicatrice si assottiglia poi progressivamente e si schiarisce tra i tre e i sei mesi. Il risultato finale si valuta tra i sei e i dodici mesi, a seconda della capacità di cicatrizzazione di ogni paziente.
Diversi fattori possono alterare la qualità della cicatrizzazione : tipo di pelle, esposizione solare, età, fumo, tensione cutanea o predisposizione alle cicatrici ipertrofiche. Una pelle sottile, secca o fragile può talvolta cicatrizzare in modo meno omogeneo, creando una lieve irregolarità o un discreto rilievo.
Esistono trattamenti medici che permettono di migliorare l’aspetto di una cicatrice : laser frazionato e laser di fotoringiovanimento. Questi trattamenti favoriscono la rigenerazione cutanea, stimolano la produzione di collagene e migliorano la morbidezza e l’uniformità della cicatrice.
Il massaggio è consigliato solo quando la cicatrice è completamente chiusa, senza croste né arrossamenti, in genere dopo tre o quattro settimane. Deve essere dolce, regolare e eseguito con una crema adatta, per ammorbidire la cicatrice, limitare le aderenze e migliorare la sua integrazione nel solco naturale della palpebra.
La protezione solare è essenziale. Una cicatrice recente deve essere assolutamente protetta dai raggi UV per diversi mesi, con una protezione solare ad alta schermatura (SPF 50). Il sole può accentuare la pigmentazione e rendere la cicatrice più visibile.
Sì, il laser ablativo frazionato permette di levigare la cicatrice, migliorarla e attenuare le irregolarità. Associato al laser di fotoringiovanimento, agisce anche sul colore, sugli arrossamenti e sulla vascolarizzazione. L’associazione dei due laser nella stessa seduta offre un miglioramento sia strutturale sia estetico.
No, non è possibile. L’iniezione di acido ialuronico nella pelle della palpebra provoca edemi permanenti.
Il numero di sedute dipende dal tipo di cicatrice, dal suo spessore e dalla sua pigmentazione. In generale, è necessario prevedere da due a quattro sedute laser, distanziate di due mesi. I risultati sono progressivi e un miglioramento è spesso visibile già dalla prima seduta.
È consigliato attendere almeno un anno dopo l’intervento prima di valutare la cicatrice, salvo in caso di fastidio importante. Ciò permette alla cicatrizzazione naturale di seguire il suo corso. Se la cicatrice rimane visibile, ispessita o pigmentata, si può prendere in considerazione un trattamento medico.