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Il trattamento dei solchi nasogenieni con acido ialuronico rientra tra le richieste più frequenti in medicina a fine estetico. Questa piega naturale, che collega le ali del naso agli angoli della bocca, tende ad approfondirsi con l’età, conferendo talvolta al viso un’espressione stanca o severa, in contrasto con lo stato interiore del paziente. Da diversi anni, le iniezioni di acido ialuronico permettono di ripristinare il volume perduto e di riequilibrare la parte inferiore del viso, senza chirurgia né tempi di recupero.
Ma cosa pensano davvero i pazienti di questo trattamento ? I risultati sono all’altezza delle aspettative ? Quali sono i possibili ostacoli ? E come fa il medico a garantire un risultato naturale e soddisfacente ? Questo testo propone un parere illuminato, sostenuto dall’esperienza clinica, dalle testimonianze dei pazienti e dall’impegno verso un approccio misurato, estetico e professionale.
I pazienti che si rivolgono al medico per una correzione del solco nasogenieno non cercano necessariamente di cancellare questa ruga : desiderano ritrovare dolcezza nell’espressione, alleggerire la parte inferiore del viso o semplicemente attenuare un’impressione di stanchezza. Molto spesso riferiscono che chi li circonda li trova « severi », « tristi » o « tesi », anche se interiormente non provano tali sensazioni.
Il parere espresso prima del trattamento non è quindi quasi mai guidato da un’ossessione estetica : si tratta piuttosto di un divario tra l’aspetto esteriore e la percezione personale, che il paziente desidera correggere in modo sottile, senza trasformazioni visibili. Questa motivazione influisce direttamente sul tipo di risultato atteso : la naturalezza prevale sulla perfezione.
La grande maggioranza dei pazienti nota un cambiamento visibile già alla fine della seduta : le pieghe appaiono meno profonde, la transizione tra gli zigomi e le labbra è più fluida e il viso appare visibilmente più riposato. Questa sensazione immediata, sebbene parziale (il risultato definitivo è visibile dopo tre settimane), è spesso fonte di sollievo e soddisfazione. Si sente spesso dire : « Mi riconosco finalmente nello specchio » oppure : « Lo sguardo degli altri è cambiato, senza che sappiano cosa ho fatto ».
La maggior parte dei pareri è positiva, talvolta entusiasta, se il trattamento è stato eseguito correttamente e senza eccesso di prodotto. I pazienti esprimono la loro soddisfazione attraverso la discrezione del risultato : non si tratta di un cambiamento visibile, ma di un miglioramento sottile, percepibile da chi li circonda.
Diversi elementi ricorrono sistematicamente nei pareri positivi dei pazienti trattati per i solchi nasogenieni :
Questa sensazione, ampiamente condivisa, spiega l’adesione duratura dei pazienti a questa tecnica quando viene eseguita con precisione.
In alcuni casi, i pareri possono essere più contrastanti. Ciò riguarda spesso :
Questi casi, sebbene minoritari, ricordano l’importanza dell’ascolto preliminare, della diagnosi precisa e della capacità comunicativa del medico, che deve sempre basare il proprio gesto sulla comprensione profonda delle aspettative emotive del paziente.
Dal punto di vista medico, le iniezioni di acido ialuronico nei solchi nasogenieni offrono, quando vengono eseguite correttamente, un risultato generalmente molto soddisfacente. Questo trattamento di medicina a fine estetico è apprezzato dai pazienti perché consente di addolcire i tratti e ringiovanire il viso senza ricorrere alla chirurgia. Tuttavia, come per qualsiasi procedura, è indispensabile rispettare alcune regole.
Un eccesso di prodotto o una tecnica non adeguata può portare a un risultato troppo evidente. In tal caso, il solco può apparire riempito in modo artificiale, creando un’impressione di rigidità durante le espressioni del viso o la formazione di un piccolo rigonfiamento sotto la pelle. Questi effetti indesiderati sono evitabili se l’iniezione viene eseguita con precisione e nel rispetto dell’armonia del viso.
L’esperienza dimostra che il risultato più naturale — e quello che riceve più pareri positivi — si ottiene spesso conservando una leggera traccia del solco. Questa sottigliezza garantisce una correzione efficace pur mantenendo la mobilità e l’autenticità delle espressioni. In altre parole, l’obiettivo non è cancellare completamente il solco nasogenieno, ma renderlo meno visibile, per un viso più riposato e armonioso.
Quando il trattamento viene ripetuto nel tempo, i pazienti sviluppano spesso un rapporto di fiducia nei confronti delle iniezioni di acido ialuronico. Dopo una prima esperienza soddisfacente, imparano a riconoscere il momento in cui gli effetti iniziano ad attenuarsi (generalmente intorno al decimo o dodicesimo mese) e tornano a consultare senza apprensione, talvolta anche in un’ottica di mantenimento preventivo.
I loro pareri diventano allora più sfumati : non si parla più solo del risultato visibile, ma anche della qualità dell’assistenza, della regolarità del follow-up e dell’attenzione del medico all’evoluzione naturale del viso. Alcuni esprimono persino una soddisfazione maggiore dopo la seconda o terza seduta, grazie a un migliore adattamento tecnico. La fedeltà alla tecnica, così come al medico, testimonia quindi l’adesione dei pazienti a un trattamento che, lungi dall’irrigidire, accompagna il loro viso nel tempo.
Un elemento spesso trascurato nella valutazione del vissuto del paziente è il feedback dell’entourage. Molti pazienti riferiscono che le persone a loro vicine hanno detto che avevano “un’aria migliore”, che sembravano “riposati” o “più rilassati”, senza mai sospettare un intervento estetico. Questi commenti, quando sinceri e spontanei, contribuiscono fortemente alla formazione di un parere positivo sul trattamento.
È proprio perché il risultato è discreto che viene meglio accettato. Al contrario, quando un cambiamento è troppo evidente o suscita osservazioni del tipo “hai fatto qualcosa?”, alcuni pazienti possono provare un disagio inatteso. Da qui l’importanza, ancora una volta, di mirare all’armonia e non alla trasformazione, affinché il giudizio finale rimanga positivamente duraturo.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Romano Valeria
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